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Una veduta di Matera: il Sasso Barisano |
Eccomi di nuovo! Torno a scrivere dopo una lunga pausa, lunghissima se si pensa che l'ultima volta che ho scritto era ancora il 2011... Le vacanze natalizie che ormai sembrano così lontane mi hanno nel frattempo portato in regalo uno splendido viaggio in terra lucana: meta magnifica, Matera.
Seguendo la filosofia del mio blog, dovrei parlarvi dei sapori e delle suggestioni culinarie di questa terra, ma non posso fare a meno, prima, di tentare di descrivere quello che ho provato visitandola. Le atmosfere al di fuori di qualsiasi collocazione spazio-temporale, le sfumature dei sassi materani e i colori intensi della natura lucana, a tratti lunare, in altri rigogliosa e coperta di boschi. L'asprezza della terra, scavata e percorsa da gravine e calanchi, e l'incontro con la gente, fiera e malinconica. Il sapore vero di qualsiasi cosa sia autentica tradizione locale.
Non c'è finzione, niente di costruito ad arte, tutto è vero e fermo nel tempo, e allo stesso modo perso per sempre. E' palpabile il senso di nostalgia tra i materani per un tempo in cui tutto era veramente vero e non un'attrazione per turisti, ma si percepisce anche gratitudine nei confronti del viaggiatore che dimostra un apprezzamento sincero per quello che miracolosamente si trova davanti, pur non riuscendo mai a capirlo fino in fondo.
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Una veduta di Matera: il Sasso Caveoso |
Troppo filosofeggiare non si addice a questo blog e dunque arriviamo al sodo... Come ogni espressione della tradizione materana, anche l'enogastronomia ha la stessa vivacità, la pienezza di sapore e sensazioni, l'orgoglio puro nel conservare antichi segreti.
Non so bene da dove cominciare a descrivere quel concerto di sapori che è ancora così vivo nella mia mente, ma credo di dover partire da quelli che ho ancora modo di rinfrescare, anche ora che sono tornata alla base.
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I profumati peperoni cruschi |
Cosa ho portato quindi con me dalla terra lucana: una collana di peperoni cruschi (peperoni di Senise IGP fatti seccare) comprata al rustico mercato rionale della verdura di Piccianello (Matera Nuova) che utilizzerò presto in qualche nuova ricettina: sono ottimi come antipasto, su un bel piatto di pasta fresca, così come sulla carne e sul pesce.
A Matera abbiamo avuto occasione di assaggiarli in tre perfette varianti: in un caso come semplice antipasto, utilizzando i peperoni cruschi passati un po' nel forno in modo da renderli ancora più croccanti e stuzzicanti. Al mercato, quando li ho acquistati, mi hanno suggerito infatti di rimetterli in forno ventilato ad una temperatura molto bassa, circa 40-50° C, per 5-10 minuti, ma provandoci velocemente ho notato che c'è bisogno, almeno per raggiungere la croccantezza che ho in mente e ho sperimentato, di una temperatura più elevata, forse sugli 80-100° C. Poi vi farò sapere, quando avrò le idee più chiare...
Ancora peperoni cruschi come condimento per primi piatti a base di pasta fresca, in un grande mix tradizionale con mollica fritta (nel nostro caso peperoni e mollica fritta si accompagnavano anche a crema di zucca e pezzettini dell'ottima salsiccia locale). E infine, con un secondo piatto a base di baccalà, a colorare una morbida vellutata di ceci.
Non ho tralasciato poi il vino, con del buon Primitivo sfuso (cantina Di Taranto: ottimo vino e ottima cantina che ha un delizioso negozietto appena usciti dai Sassi), e poi una montagna di prodotti da forno dell'indimenticato Panificio Cifarelli (Matera Nuova, via Istria)!
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Le scaldatelle piccanti del Panificio Cifarelli di Matera |
Ben cinque chili di pane di Matera (comprato ancora caldissimo e portato via in un grosso sacco della farina: la macchina in tutto il tragitto di ritorno profumava incredibilmente di pane appena sfornato) distribuito tra parenti e amici e vari sacchetti di taralli croccanti, scaldatelle e fragranti biscottini al vino bianco. Per quanto riguarda il pane di Matera, non posso certo essere io a spiegare l'unicità e la particolarità di questo straordinario prodotto, ma posso dire di aver capito quali sono alcuni tra i diversi fattori di base che danno vita a questo capolavoro irripetibile.
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I biscottini al vino bianco zuccherati del Panificio Cifarelli di Matera |
Il primo sono le materie prime, in particolare il grano duro di alta qualità delle colline materane e il lievito madre prodotto da frutta fresca, poi la lavorazione tradizionale effettuata da mani più che esperte, e infine la cottura rigorosamente in forno a legna. E' qualcosa di unico, per profumo, consistenza e sapore: bisogna provarlo.
Dai prodotti tipici alla cucina: pasta fresca declinata in qualsiasi forma, ottime carni di manzo podolico e verdure profumatissime hanno accompagnato i nostri percorsi culinari, miei e di mio marito ovviamente.
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Il grandioso antipasto di verdure della Trattoria del Caveoso |
La Trattoria del Caveoso, nel cuore del Sasso Caveoso, in via Buozzi, che abbiamo visitato per due volte durante le nostre gustose cene a Matera, ha rappresentato per noi il sunto della cucina materana e ciò che di essa abbiamo tanto amato: semplicità, infinita conoscenza della materia prima e competenza nel trattarla. Dall'antipasto al dolce, la Trattoria del Caveoso ci ha offerto quello che cercavamo da Matera e dalla sua atmosfera unica. L'ultima sera a cena è stato veramente splendido, rilassante ma anche un po' triste, gustarci dei biscotti croccanti fatti in casa dallo chef con mandorle tostate e piccoli pezzettini di cioccolato amaro. Un piacere veramente unico, valorizzato dall'allorino della casa, un digestivo profumatissimo a base di foglie fresche d'alloro (fanno anche il rucolino!). Dovrebbe essere ottimo anche con le ciambelline al forno che ho comprato al Panificio, ma purtroppo non ho modo di sperimentare l'accostamento... Sia perché non ho l'allorino, sia perché le ciambelline sono finite a tempo di record!
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Non posso che augurare a tutti di scegliere Matera come meta di viaggio (anche se penso che il mio discorso in merito non finisca qui e che tornerò a parlarne presto, non fosse altro che per evocarne sapori e rinnovate suggestioni nella mie ricette quotidiane) e come cornice indimenticabile di altrettanto indimenticabili itinerari enogastronomici.
Buon viaggio!