Tutte le pagine di In viaggio e in cucina

martedì 15 maggio 2012

In cucina: spaghetti all'amatriciana a modo mio

Spaghetti all'amatriciana a modo mio

Primo post dell'ora di pranzo... e guarda un po' la coincidenza anche ventesimo post, mini-traguardo da festeggiare! Per questo pranzo infrasettimanale, mi sento di consigliare un veloce piatto di spaghetti belli al dente, conditi con un rapido sughetto all'amatriciana... a modo mio però!
Il sugo lo preparo velocemente mettendo a soffriggere della cipolla (in questo caso ho aggiunto anche del sedano, tagliato finemente, ma solo perché l'avevo nel frigo e dovevo utilizzarlo, quindi non è indispensabile), tagliata in modo abbastanza grossolano (senza esagerare però, altrimenti non si cuoce mai), con un po' d'olio extravergine d'oliva, a fuoco moderato. Ogni tanto aggiungo un goccio d'acqua tiepida per creare un fondino di cottura in cui le cipolle possano stufare.
Una volta che l'acqua si è ritirata, e le cipolle sembrano un po' più trasparenti e quindi un po' più cotte (anche se nel sugo all'amatriciana mi piace sentire leggermente le cipolle sotto i denti), aggiungo anche una bella spruzzata abbondante di vino bianco dei Castelli Romani (lo compro al supermercato, ha un ottimo rapporto qualità/prezzo e per cucinare è perfetto).
Mentre faccio tutto questo, procedo però anche al lavaggio e taglio dei miei adorati pomodorini Piccadilly, belli rossi e polposi. A volte taglio le falde per lungo ed elimino acqua di vegetazione e semi, se voglio un sughetto più tirato con i pomodorini scottati in padella, magari insieme ad altre verdure, come zucchine, peperoni e melanzane (che voglia di verdure estive!). Questa volta ho preparato però un sugo più ricco e diciamo tradizionale come consistenza, e ho scelto di tagliare i pomodorini a cubetti più o meno grandi e irregolari, mettendo tutto, anche bucce e semi.
Verso quindi il frutto del mio lavoro di taglio e sminuzzamento, cioè i pomodori a dadini, nella cipolla leggermente caramellata nel vino bianco, e faccio bollire il mio sughetto, aggiustando di sale e aggiungendo, se necessario, un altro filo d'olio durante la cottura, facendo andare fino a raggiungere la densità e il gusto desiderato.
Mentre aspetto che il sugo sia pronto (oltre a mettere l'acqua per la pasta sul fuoco e a buttare gli spaghetti...), tagliuzzo due o tre fette di speck e le faccio rosolare in una padella antiaderente senza aggiunta d'olio (che è poi la stessa padella in cui si possono saltare gli spaghetti... meglio non utilizzare pentole in più inutilmente...). Lo speck è quindi pronto per essere incorporato nella mia appetitosa amatriciana.
Un paio di minuti in padella per saltare gli spaghetti nel saporito sughetto con lo speck rosolato, e questo semplicissimo piatto di pasta dal gusto megagalattico... è pronto!
Buon pranzo!

3 commenti:

  1. Un piatto semplice e fresco. Certo, definirlo "megagalattico" fa un po' bimbominkia. Io avrei usato le parole di Antonio Conte. Un piatto superstraordinario. :-)

    RispondiElimina
  2. Grandissimo Conte! :) Ancora mille grazie!

    RispondiElimina
  3. Coraggiosa variazione sul tema... A Conte farebbe drizzare i capelli in testa dalla felicità... :-)

    RispondiElimina