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La mia prima pasta alle vongole! |
La spiaggia innevata di San Benedetto del Tronto e il mare in burrasca |
Vediamo un po' com'è andata... Tra varie indecisioni, la mia esperienza con le vongole è iniziata svuotando il sacchetto con le vongole chiuse appena "pescate" in una bacinella che ho riempito di acqua bella fresca con aggiunta di un paio di manciate abbondanti di sale fino, in modo da ricreare per le povere e ignare vongole un confortevole ambiente marino... Un ottimo consiglio di mio suocero.
Le vongole si sono trovate così bene in questo piccolo habitat (ho cambiato l'acqua due o tre volte prima di cucinarle, in modo da tenerle sempre al fresco - non in frigo ma a temperatura ambiente - e in acqua pulita) che la mattina dopo (non ho cucinato subito le vongole perché avevo già preparato la cena quella sera) erano belle vive e vegete, e mi sembrava una cosa ancora più impossibile e atroce per me doverle buttare in pentola e cuocerle...
Alla fine però, la sera stessa così ho fatto: le ho scolate dall'acqua, le ho sciacquate per bene e le ho buttate in padella, senza aggiunta di altro, sul fuoco vivo per pochi minuti. Giusto il tempo di scaldare il fondo della pentola ed ecco che le prime vongole si sono schiuse (quelle che non si aprono è meglio non mangiarle, perché vuol dire che non erano vive al momento della cottura...) e poi a seguire tutte le altre, mentre rilasciavano sul fondo un liquido naturale, un'acqua dal profumo intenso di mare che bisogna filtrare per eliminare la sabbia, ma assolutamente conservare, sia per arricchire di sapore il sughetto di vongole per la pasta o il risotto, sia per conservarle sgusciate e congelarle. Consiglio di mia suocera questa volta.
Io ho deciso di consumarle al momento e, dopo aver commissionato l'operazione di sgusciamento delle vongole a mio marito, ho quindi continuato nella preparazione del condimento per le mezze maniche.
Come consigliato da mia madre (ho chiesto consigli a tutti per preparare queste vongole...!), ho preparato un fondo di cottura con olio, cipolla, prezzemolo e una puntina di peperoncino (abbondante per gli amanti del piccante, non troppo per me, che poi inizio a tossire e starnutire se incontro qualche semino...). Ho lasciato quindi imbiondire le cipolle e ho aggiunto di tanto in tanto un goccio di vino bianco e un po' d'acqua per facilitare e anche velocizzare la cottura, visto che ero arrivata un po' lunga con i tempi e si avvicinava l'ora di cena.
Peccato non aver avuto qualche pomodorino fresco in frigo, per aggiungere una nota rosata a questo semplice sughetto alla marinara. Quattro o cinque minuti prima della fine della cottura della pasta, ho quindi ultimato il condimento aggiungendo le mie vongole sgusciate e la loro acqua di cottura (filtrata da sabbia e residui). Ed ecco qua: ho scolato la pasta bella al dente, un paio di minuti prima del tempo di cottura previsto, e ho saltato le mezze maniche in padella con il sughettino.
Una bella manciata di prezzemolo fresco spezzettato a mano e pare proprio che ce l'abbiamo fatta: la mia prima pasta alle vongole è servita!
E bon appetit! Alla prossima...
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